Maddalena F1 di Esasem, le testimonianze dei produttori
Fonte: FreshPlaza.it
“Abbiamo al momento in raccolta una varietà di anguria che si presta ai diversi areali italiani, sia meridionali sia settentrionali, ma che è idonea anche al tutto il bacino del Mediterraneo. Si tratta dell’anguria con nome commerciale Maddalena F1, registrata nel 2024, a seguito della conclusione dell’iter di sperimentazione e sviluppo durato oltre quattro anni. È una classica Crimson allungata e striata, dal peso medio di 12-15 kg, che si caratterizza per l’assenza di pruina sul frutto, con il risultato di una buccia sempre brillante e lucida, quindi non necessita di spazzolatura in post-raccolta. Ma non finisce qui!”. Così riferisce Fabrizio Iurato, Product Manager della Esasem, azienda sementiera Italiana che ha a catalogo diverse tipologie di ortaggi e che quotidianamente lavora affinché si possano identificare attraverso la ricerca nuove varietà in grado di migliorare gli aspetti quali-quantitativi in primis ed offrire soluzioni alle principali sfide odierne tra cui ad esempio l’individuazione di resistenze genetiche a nuovi patogeni e la costituzione di varietà che possano far fronte alla costante riduzione delle risorse idriche che sta attanagliando ultimamente i principali areali produttivi. Esasem infatti ha introdotto diverse angurie, nel 2024: Adele, una mini anguria con pochi semi di piccole dimensioni, Rebecca, una midi precoce oltre a Rita, una big round, Dorotea e Melissa, due big allungate e, per l’appunto, Maddalena F1.
“Di questa siamo particolarmente orgogliosi. Presenta infatti una polpa croccante e molto aromatica, con una lunga conservabilità grazie anche alla presenza di semi piccoli. La polpa rossa risulta gradevole al consumo, consistente e molto saporita; l’assenza di fibre eccessive all’interno della polpa la rende piacevole alla masticazione inducendo il consumatore a ulteriore consumo”.
Come spiega il manager: “Maddalena F1 è un’anguria idonea sia per il mercato nazionale sia per quello estero e i trapianti avvengono dalla prima settimana di marzo, fino ad aprile, a seconda dell’areale di coltivazione. La pianta presenta un vigore medio, con foglie in grado di proteggere i frutti nei momenti di maggiore insolazione riducendo quindi al minimo la scottatura dei frutti. Inoltre presenta una spiccata capacità di allegagione, una maturazione contestuale che consente di massimizzare le operazioni di raccolta, e ultima ma non meno importante una grande uniformità nel calibro dei frutti che velocizza i tempi di calibrazione in magazzino”.
I produttori che l’hanno sperimentata negli scorsi anni, ne hanno aumentato notevolmente le superfici per la campagna 2025. “Trovandosi già in raccolta in queste settimane – aggiunge Iurato – si può dire che le sue caratteristiche sono ampiamente riconfermate nei fatti. Viene apprezzata dai commerciali e confidiamo che, per le sue caratteristiche di pregio, sia un’anguria che si confermerà una selezione vincente anche nei prossimi anni”.
Ci sono al momento coltivatori interessati anche all’estero: Esasem è infatti presente con filiali o distributori sia in Europa che in altre parti del mondo. Maddalena F1 si presta bene anche per la coltivazione in Medio Oriente o nell’area del Mediterraneo. Per la ricerca sull’anguria e sulle altre crop, Esasem si avvale della presenza di breeder dedicati.
Maddalena F1 in campo: alcune testimonianze
Nel frattempo, la soddisfazione dei produttori emerge chiaramente dai pareri che giungono da diversi areali in cui la raccolta è alle sue battute iniziali. Franco Vona di Campoverde (in provincia di Latina), con 50 anni di esperienza nel segmento delle angurie (“Le ho viste di tutti i colori!”, scherza) spiega che Maddalena F1 risulta versatile, plastica, adatta a qualunque tipologia di coltivazione sia in serra sia in campo aperto, dove Franco conduce rispettivamente 5 e 12 ettari.
“In un mercato che sembrava orientarsi verso le angurie mini o midi – dice l’esperto – che avrebbero dovuto in prospettiva soppiantare l’anguria grande, posso invece confermare che quest’ultima incontra un notevole favore, tanto al Sud Italia quanto all’estero”. E infatti il 60% della produzione di anguria dell’azienda di Franco Vona è destinato a mercati come Germania Francia, Paesi Bassi, Belgio e Polonia.
Franco testimonia che la consistenza della pasta, nell’anguria Maddalena F1, sia il tratto più apprezzabile per chi deve effettuare spedizioni su lunghi tragitti. Inoltre, la durezza della pasta che non sgrana e presenta una colorazione rossa naturale con pochi semi fa una notevole differenza nell’apprezzamento da parte del consumatore.
Vona riferisce: “Negli ultimi 10 anni, abbiamo fatto un salto avanti nel modo di lavorare, ci siamo migliorati su tutti i fronti, acquisendo anche le opportune certificazioni per il commercio all’estero. Anche prima eravamo a un livello molto elevato, considerando gli standard restrittivi cui le aziende agricole sono abituate. Però oggi possiamo dire di esserci fatti un nome ed è qualcosa che non riguarda solo la nostra azienda, ma tutte quelle italiane che operano nel settore”.
I principali canali di vendita per Vona sono l’ingrosso e il settore della ristorazione. “Quest’anno, la concorrenza da parte della Spagna e del Marocco non la sentiamo. Loro hanno già terminato: mentre noi, insieme alla Grecia, cominciamo adesso. Io sono molto soddisfatto per questa varietà Maddalena F1 e penso che lo siano anche molti dei miei colleghi poi, tutto dipende da quello che si cerca, dal mercato che si ha. Io credo in questa tipologia di anguria, perché davvero ha un sapore completamente diverso da quelle più piccole. Provare per credere!”.
Da Francolise (Caserta) condivide la sua esperienza con l’anguria Maddalena F1 l’imprenditore agricolo Gennaro Passaro, che l’ha introdotta per la prima volta in piena produzione quest’anno, dopo una prova condotta lo scorso anno. La coltivazione si estende su due ettari, con trapianti effettuati il 15 marzo e un secondo il 5 aprile. La raccolta, iniziata con i trapianti di marzo, proseguirà con quelli di aprile fino al 10 luglio. Passaro evidenzia diverse qualità della Maddalena F1 rispetto a tipologie simili: in primis, una maggiore precocità: “È molto più precoce di altre varietà – afferma – Inoltre il seme, di dimensioni ridotte, contribuisce a una maggiore consistenza e croccantezza della polpa. Inoltre, la buccia è spessa e molto lucida. Dal punto di vista agronomico, la pianta non ha richiesto particolari sforzi o “cure in più” rispetto ad altre varietà, e l’allegagione è stata molto buona, arrivando a produrre fino a tre-quattro frutti per pianta”.
Sul fronte commerciale, l’anguria Maddalena F1 raccolta da Gennaro Passaro è destinata prevalentemente al mercato interno, ma senza escludere altre destinazioni. “Mentre i frutti di pezzatura maggiore (dai 12 kg a salire) rimangono sul mercato nazionale interni – spiega l’imprenditore – quelli di peso lievemente inferiore sono invece destinati all’ export. Io conferisco il prodotto a una cooperativa di Francolise che si occupa della lavorazione, inclusa la calibrazione e l’imballaggio, e della successiva spedizione verso mercati esteri”. Gennaro Passaro si dichiara soddisfatto della varietà, affermando “anche per il secondo anno di coltivazione mi ritengo soddisfatto della qualità dei frutti e della resa di Maddalena”, e considera di espandere le superfici coltivate per la prossima stagione. Oltre alle angurie, l’azienda di Passaro coltiva anche altre tipologie di frutta.
Contestualmente alle prime promettenti risultanze dal Centro Italia, la varietà Maddalena F1 ha suscitato notevole interesse anche nel Salento, un’area chiave per la produzione di anguria in pieno campo. A Nardò, presso l’azienda agricola “Fior di Frutta” di Pantaleo Latino, figura riconosciuta, a detta del referente Esasem per il Sud Italia, come “opinion leader di tutta la provincia di Lecce, ma anche oltre”, si è svolta una delle prime prove commerciali estese di questa selezione. Pantaleo Latino, che gestisce direttamente e indirettamente “svariate centinaia di ettari”, con superfici che per l’anguria si stimano “intorno ai 600 ettari quest’anno”, è un profondo conoscitore del prodotto e coltiva molte tipologie come mini angurie, varietà seedless ma soprattutto quelle allungate e di grossa pezzatura. Il campo di prova di Maddalena F1, esteso per circa un ettaro con circa 2000 piante, è stato trapiantato il 21 marzo ed è era destinato alla produzione di frutti di grossa pezzatura, con pesi “dai 12 kg in su”. Le prime valutazioni sono molto positive e sono state effettuate durante la fase di “sfioratura”, ovvero la raccolta dei primissimi frutti.
La prima esperienza di Pantaleo Latino con Maddalena F1 risale a una prova a Policoro due anni fa, di cui rimase “molto colpito”, spingendolo a coltivarla nella sua azienda a Nardò, nonostante le diverse condizioni pedoclimatiche. Le prime constatazioni sul campo sono state decisamente positive: la varietà, come riferisce il tecnico Esasem, “lo ha soddisfatto per ciò che riguarda l’allegagione”. Particolarmente apprezzato è stato l’aspetto esterno, definito “molto interessante e migliore rispetto ad altre varietà concorrenti, che hanno fatto un po’ la storia dell’anguria nell’Italia meridionale negli ultimi 15 anni almeno”.
Altro aspetto che ha convinto il produttore ad approfondire ulteriormente l’esperienza, tanto da voler “ripetere questa coltivazione il prossimo anno”, riguarda la qualità interna. La richiesta di ripetere la prova è stata interpretata come “un segnale molto positivo” dal rappresentante Esasem, considerando l’occhio “estremamente pignolo, estremamente rigoroso e soprattutto molto franco” di Pantaleo Latino
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Attualmente, data la limitata disponibilità di prodotto, le destinazioni commerciali di Maddalena F1 dall’azienda “Fior di Frutta” sono rivolte esclusivamente al mercato italiano, nel canale dell’ingrosso. Per quanto riguarda le tecniche colturali, Pantaleo Latino produce “prevalentemente al 95%, sotto tunnellino” e solo in minima parte in serra, concentrando il grosso della produzione in pieno campo. La sua scelta di testare Maddalena F1 sia in trapianti precoci (come quello di marzo) sia tardivi (con raccolta per inizio agosto) mira a capire come posizionare la varietà in modo ottimale.